Le “partite del fair play”: se in aiuto arrivano le avversarie

Il campo da gioco come luogo di condivisione. Anche se di fronte c’è una squadra avversaria, anche se il quintetto in campo è guidato dalla voglia di vincere e fare canestro. Non c’è gioia più grande di poter dire: “Quella partita la vogliamo giocare! E ti tendiamo la mano per disputarcela insieme”. Dalla Sicilia arriva una storia di amore e sport, di sorellanza e solidarietà, una di quelle storie capaci di abbattere anche le difficoltà quotidiane. Protagoniste due società di pallacanestro – la Basket Lions Leontinoi di Lentini, provincia di Siracusa, e la Sicilgesso Golfobasket di Alcamo, provincia di Trapani – con le loro formazioni femminili Under 14, che nel weekend del 2 e 3 marzo hanno disputato quella che è stata ribattezzata “la partita del Fair Play”.

di Ilaria Leccardi

Tutto nasce da un problema che sono costrette ad affrontare molte società sportive nella nostra penisola: la mancanza di impianti dove allenarsi o disputare le proprie partite di campionato. Proprio come la Basket Lions Leontinoi, fondata nel 2009 da Massimo La Rocca, una vita passata sui campi di pallacanestro prima come giocatore e poi come arbitro, oggi presidente e allenatore della società. Nonostante il grande coinvolgimento del territorio, l’alto numero di tesserati e le molte attività portate avanti a favore dei giovani e delle fasce più deboli della popolazione locale, da anni la società sconta l’impossibilità di godere nella propria città di un palazzetto idoneo alle partite. “Un vero dramma per le nostre squadre – spiega La Rocca – visto che oltre alle partite giocate in trasferta, da molti anni disputiamo anche le partite casalinghe fuori dalla nostra città, ospiti di un palazzetto di Scordia, a circa 20 chilometri da Lentini. Una situazione difficile da gestire per le famiglie e la società stessa”.

Proprio a Scordia qualche settimana fa si doveva disputare la partita di andata della squadra femminile Under 14 contro la formazione di Alcamo. Ma, una volta che le giocatrici erano già arrivate sul luogo del match, la gara è stata sospesa, a causa di un acquazzone che ha reso inagibile l’impianto. I conti erano presto fatti: vittoria a tavolino per Alcamo e tutte a casa. Ma lo sport non è sempre bianco o nero, solo risultato e classifica. Le storie si possono scrivere in modi ancora più belli.

“Di fronte alla sospensione della gara – continua La Rocca – per non perdere a tavolino avremmo dovuto corrispondere alla società ospite il rimborso dei costi di trasferta, cosa per noi impossibile. I dirigenti di Alcamo hanno capito e, oltre a rinunciare a chiederci il rimborso, ci hanno fatto una proposta straordinaria: visto che il 3 marzo sarà in programma la partita di ritorno e voi dovrete venire ad Alcamo, perché non allungare di un giorno la trasferta e disputare le due gare nel nostro palazzetto un giorno dopo l’altro?”.

La lampadina si era accesa e l’organizzazione si è messa subito in moto, coinvolgendo non solo la società sportiva ma anche le famiglie delle giocatrici. “Si trattava comunque di una trasferta di 700 km tra andata e ritorno, più la notte fuori. L’idea, dunque – prosegue La Rocca – è stata quella di immaginare un’esperienza in stile Erasmus, per cui ciascuna delle nostre ragazze è stata abbinata a una ragazza dell’altra squadra, la cui famiglia l’ha ospitata a dormire a casa propria”. La Federazione Basket ha poi messo a disposizione il pullman per la trasferta e la doppia partita è diventata un inno al fair play in campo. “Quella di Alcamo – conclude l’allenatore e presidente – è stata un’esperienza indescrivibile, due giorni di emozioni indimenticabili”.

foto post partita delle due squadre (FIP Sicilia)

“Oggi sono emozionata”, ha affermato il giorno del match la presidente FIP Sicilia Cristina Correnti. “Il campo è stato teatro di bellissime partite di Serie A e vi hanno giocato Cynthia Cooper e Lisa Leslie, grandi campionesse. Ma la partita di oggi non è da meno. Oggi è stata l’esaltazione dei principi etici dello sport. Oggi la Golfobasket e i Basket Lions Leontinoi hanno dimostrato cosa voglia dire far sport, che sul campo siamo avversari, ma la vittoria non è tutto. Se l’avversario ha bisogno, si deve tendere la mano. Con la condivisione avete vinto tutti: ha vinto la bellezza vera e unica dello sport!”

I match, che per la cronaca si sono chiusi con due vittorie per la squadra di Alcamo, hanno sollevato interesse e solidarietà da tutto il mondo sportivo e istituzionale. Prima ancora che si disputassero le partite, la notizia aveva sensibilizzato la Provincia che ha assegnato alla società una palestra di Lentini idonea a giocare le partite e quindi al momento il problema delle continue trasferte anche per i match in casa sembra risolto, nell’attesa che venga siglata una convenzione più prolungata che metta giovani giocatrici e giocatori al sicuro per i prossimi campionati.

“Vivere in continua trasferta ogni gara – conclude La Rocca – è stato difficile, anche perché non per tutti è possibile spostarsi continuamente, le trasferte hanno dei costi, la Sicilia è molto grande.

“Questo episodio ha fatto emergere un problema che riguarda tante realtà del nostro paese, soprattutto negli sport che non sono il calcio: la mancanza di impianti sportivi”.

Sport e società che però danno molto al territorio. Come la Lions Lentinoi che, grazie alla collaborazione con un istituto scolastico di Lentini la cui palestra ospita gli allenamenti, tutte le mattine offre corsi gratuiti di basket agli studenti di quattro scuole della città. Un punto di riferimento per il territorio, anche per i bambini e le famiglie che non possono permettersi di accedere a un’attività sportiva.

Il valore dello sport nasce dal basso, nella quotidianità delle palestre e nella capacità di andare oltre il sano e necessario desiderio di vittoria. A insegnarlo potrebbero bastare gli abbracci tra le giovani giocatrici della Basket Lions Leontinoi e della Golfobasket all’arrivo del pullman ad Alcamo: leali avversarie in campo, diventate amiche fuori, protagoniste di una storia che rimarrà per sempre.